In questo periodo di lockdown, dove è quasi impossibile fare spostamenti o ogni sorta di viaggi, mi ritrovo molto spesso a viaggiare con la fantasia trovando un valido aiuto nel computer e, parlando di arte di colori e di dipinti, la mia attenzione è caduta su una montagna del Perù a dir poco magica: il Vinicunca, una montagna che si trova nella cordigliera delle Ande a 5.200 mt sul livello del mare e che viene chiamata comunemente “Montagna Arcobaleno” o “Montagna dei setti colori”. Mai appellativo fu più appropriato.
Le sue pareti rocciose sono caratterizzate da striature verticali, variopinte proprio come i colori dell’arcobaleno, che rendono il paesaggio tra gli spettacoli più belli mai visti. Questo fenomeno (sedimentazione) si è venuto a formare attraverso materiali che si sono depositati nelle pareti della montagna in milioni di anni. Il rosso dato dall’ossido di ferro, il rosa dal manganese, il giallo dallo zolfo, il bianco dal carbonato di calcio, il blu/verde dall’ossidazione del rame, il marrone dal magnesio e le strisce nere dal granito rappresentano un fenomeno unico al mondo.