In questo clima culturale, si inserisce l’opera di Roesler e la sua passione Roma, le sue piazze, i suoi scorci, le sue rovine, che immortalerà in moltissime opere confluite, poi, in una raccolta di 120 acquerelli che lo ha consacrato all’immortalità: Roma pittoresca – Memorie di un’era che passa. Roma, la città eterna, viene celebrata così da Roesler in un tripudio di forme e colori sognanti, con una tecnica capace di rendere le atmosfere della città, la trasparenza del cielo e del Tevere, quest’ultimo tanto caro al pittore perché simbolo della vita che scorre. Roesler ebbe, fra gli altri, due grandi meriti:
– Aver immortalato una Roma che da lì a poco sarebbe cambiate per far posto alle istanze della modernità I suoi acquerelli sono per noi una fonte preziosa per comprendere la vita e i costumi dei romani del tempo e per la ricerca archeologica.
– Aver mostrato all’Italia le potenzialità della tecnica dell’acquerello, all’epoca ancora considerata inferiore rispetto alle tecniche storiche, facendo propria la tradizione acquerellista britannica di pittori come John Robert Cozens, Thomas Girtin, J.M. W. Turner e Thomas Gainsborough.