P’Astra risponde: Dio perdona? No!

P’Astra risponde: Dio perdona? No!

Ciao mi chiamo Mario. Non sono più giovane e ultimamente mi pongo molti interrogativi sulla vita dopo la morte. Non capisco cosa troverò e questo mi spaventa. Sono una brava persona ma tutti facciamo anche involontariamente qualcosa che non va bene agli altri nella vita. Mi domando: Dio mi perdonerà? Cosa puoi dirmi? Grazie.

Ciao Mario, grazie per aver sollevato questa domanda sul perdono, un tema tanto temuto quanto dibattuto.

Andiamo subito al cuore della questione: alla domanda “Dio mi perdonerà?”, la risposta immediata è: no!

Naturalmente, questa affermazione vuole essere una provocazione bonaria, e ti spiego subito il perché.

Parlando con delle anime, mi è stato spiegato più volte, che il timore di non ricevere il perdono di Dio dopo la morte e di essere condannati per sempre o per un periodo, è infondato. Si tratta di un concetto radicato in alcune culture e religioni umane, ma che non riflette la vera essenza di quel Dio d’amore che tutti, sicuramente, abbiamo sperimentato almeno una volta nella vita.

Dio non ti perdonerà semplicemente perché tutti sono già perdonati da Colui che ama incondizionatamente ogni sua creatura: Dio è amore.

Attenzione, però: questo non significa che siamo liberi di fare ciò che vogliamo in questa vita senza conseguenze per l’aldilà – ferme restando, ovviamente, le responsabilità per le nostre azioni quando siamo incarnati. Infatti, un giudice esiste, ed è tremendo: si chiama “te stesso”.

Sarai tu stesso il giudice terribile e implacabile, assetato di giustizia, che giudicherà come hai giudicato e trattato il tuo prossimo: il vicino di casa, il fratello, il genitore, l’amico, il collega, lo sconosciuto, poco importa. Il metro di giudizio sarà lo stesso, il tuo.

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Ricordo di aver già risposto in modo simile a una domanda analoga. Il mio interlocutore, però, si era animato con veemenza, sostenendo che, in assenza di un giudizio esterno, chiunque si sentirebbe autorizzato a fare qualsiasi cosa, persino a commettere atti terribili, giustificandosi con l’amore incondizionato di Dio.

È evidente che una simile interpretazione è errata. L’amore di Dio è incondizionato perché siamo sue creature, dotate del libero arbitrio per fare le nostre esperienze, e non potrebbe essere altrimenti. Ma chi compie un atto efferato e, dopo la morte, si ritrova solo con se stesso, costretto a confrontarsi con il riflesso della vita che ha vissuto e con la libertà che ha negato agli altri, a causa delle sue cattiverie, come reagirebbe? Una volta liberato dalle illusioni della materia, una volta disilluso, sarebbe capace di perdonarsi, oppure si condannerebbe in modo severo per le proprie azioni?

Comprendo bene come l’idea di una responsabilità individuale totale per le proprie azioni e per il proprio “giudizio” dopo la morte possa risultare destabilizzante. Molti preferiscono l’immagine di un’autorità esterna che giudica, perché questo alleggerisce il peso della responsabilità personale e delega ad altri sia l’onere del giudizio che l’attribuzione della “colpa” per la condizione finale in cui si ritroverà.

Pertanto, il consiglio che posso darti è di porti queste domande: le persone, conosciute o sconosciute, con le quali ho condiviso questa esperienza terrena, mi hanno perdonato per le azioni sfavorevoli che ho compiuto anche involontariamente? Io ho perdonato loro le loro azioni? E, infine, io mi sono perdonato?

Ho avuto la fortuna di conoscere una persona straordinaria che, in punto di morte, alla veneranda età di quasi un secolo, ha chiesto perdono a tutti per le azioni e le ferite causate, anche involontariamente. Poi ha perdonato tutti per le azioni commesse contro di lei, sempre anche involontariamente, e infine ha perdonato se stessa, morendo in vera santità, avvolta nella luce di Dio, piena del suo amore e pronta, con il sorriso, per la nuova vita. Un esempio luminoso per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di essere lì in quel momento, nonostante il dispiacere di questo distacco! Fare ciò che ha fatto questa persona è stato un enorme atto di coraggio, un vero gesto d’amore, una forte maturità del suo spirito e un autentico dono di Dio! 

Auguro a tutti di poter vivere la propria esistenza terrena su un cammino così luminoso e consapevole come quello della persona che ho descritto: impegnarsi nel bene, essere il bene che si cerca, perdonare e perdonarsi, amare incondizionatamente!

Concludo nel rassicurarti di stare sereno. Dio non ci giudica perché la sua misura è l’amore incondizionato ma ci chiedere di diventare come lui!

Che l’amore del Signore sia sempre con tutti noi, P’Astra!

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