Antibiotico-resistenza: la “pandemia” silenziosa

Antibiotico-resistenza: la “pandemia” silenziosa

di Chiara Morelli

Nel 1928, il biologo tedesco Alexander Fleming osservò un fenomeno curioso: una muffa, la Penicillium notatum, era in grado di uccidere i batteri. Da quella scoperta nacque la penicillina, il primo antibiotico della storia moderna. Questa scoperta fu fondamentale: prima di allora moltissime infezioni, sviluppatesi anche a causa delle cattive condizioni di igiene garantite dalle guerre, potevano portare alla morte nel giro di poco tempo. Da allora, la ricerca su queste molecole ha rivoluzionato la medicina, salvando moltissime vite. Oggi, però, la loro efficacia è messa seriamente a rischio da un nemico che abbiamo contribuito noi stessi a creare: l’antibiotico-resistenza.

Cos’è un antibiotico?

Gli antibiotici sono molecole organiche capaci di interferire con strutture o funzioni essenziali per i batteri, uccidendoli (azione battericida) o bloccandone la crescita (azione batteriostatica). Possono essere di origine naturale (es. la penicillina, prodotta da muffe), semisintetici (composti naturali modificati chimicamente) o sintetici (realizzati in laboratorio).

Fonte AIFA

Quando gli antibiotici non bastano più

L’antibiotico-resistenza (AR) è la capacità dei batteri di sopravvivere all’azione di antibiotici che un tempo li avrebbero uccisi. Questo fenomeno è normale, dato che il batterio cerca di assicurarsi la propria sopravvivenza mettendo in atto delle strategie di “difesa” o aggirando gli effetti dell’antibiotico stesso. D’altra parte, non è normale la velocità con cui ciò sta accadendo: l’Antibiotico Resistenza rappresenta una, ancor troppo silenziosa, delle maggiori emergenze sanitarie globali: si prevede sarà la prima causa di morte entro il 2050, superando anche i decessi di origine tumorale (AIFA, 2024).

Le cause? Anche nostre

Sono molte le cause dell’aumento della resistenza, e spesso sono legate a comportamenti errati e pratiche scorrette, ad esempio un uso eccessivo o improprio degli antibiotici, scarsa igiene, l’utilizzo sistematico in zootecnia e agricoltura, e contaminazione ambientale e alimentare. In presenza di antibiotici, solo i batteri resistenti sopravvivono, e col tempo diventano dominanti.

Le soluzioni: tra ricerca e consapevolezza

Contrastare l’AR richiede un approccio integrato e globale. La ricerca scientifica è al lavoro per sviluppare nuovi antibiotici ma anche per recuperare l’efficacia di farmaci già esistenti.

Sul piano sociale e politico, serve educazione pubblica, regolamentazione più rigorosa, campagne di informazione e soprattutto un approccio One Health, che integri la salute umana, animale e ambientale. In Italia, il Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) rappresenta un passo importante, ma non sufficiente se non accompagnato dalla responsabilità di ciascuno di noi.

Infatti anche il singolo gioca un ruolo fondamentale nella lotta all’antibiotico resistenza. Alcune raccomandazioni utili sono:

  • Non assumere antibiotici in autonomia, ma solo su prescrizione medica;
  • Attenersi sempre ai tempi, le dosi e le modalità prescritte dal medico, senza interrompere o diminuire il dosaggio per decisione propria;
  • Non utilizzare gli antibiotici per malattie di origine virale, come influenza o raffreddore, poiché trattandosi di Virus gli antibiotici non hanno alcun effetto;
  • Gli alimenti di origine animale, soprattutto se provenienti da allevamenti intensivi, sono più esposti al rischio di AR. Se possibile, ridurre il loro apporto e preferire alimenti biologici e vegetali;
  • Mantenere una corretta igiene personale.

Il ruolo del microbiota intestinale umano

Il microbiota, come abbiamo approfondito nello scorso articolo (Lik articolo miccrobiota), è una comunità complessa di batteri, virus, funghi e protozoi che regola diverse nostre funzioni.

Gli antibiotici, soprattutto quelli ad ampio spettro, distruggono indiscriminatamente batteri patogeni e benefici, rischiando così di provocare una disbiosi con conseguente riduzione della diversità microbica, proliferazione di ceppi resistenti agli antibiotici e alterazioni metaboliche e immunitarie

In questo contesto un ruolo importante lo hanno invece i probiotici, come Lactobacillus e Bifidobacterium. Difatti questi aiutano, tra le altre cose, anche a ripristinare la diversità microbica, rafforzare il sistema immunitario.

aifa antibioticoresistenza
Fonte AIFA

L’antibiotico-resistenza non è una minaccia lontana o ipotetica: è già tra noi. Fermarla richiede conoscenza, responsabilità e collaborazione. Perché ogni antibiotico sprecato oggi, è una possibilità in meno domani.

FONTI E APPROFONDIMENTI:

https://www.aifa.gov.it/documents/20142/2604032/Dossier_stampa_AIFA_Antibiotico-resistenza_2024.pdf

Lathakumari, R. H., Vajravelu, L. K., Satheesan, A., Ravi, S., & Thulukanam, J. (2024). Antibiotics and the gut microbiome: understanding the impact on human health. Medicine in Microecology20, 100106.

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