Il monoscopio, per anni simbolo della televisione

Il monoscopio, per anni simbolo della televisione

di Fabio Morelli

Per anni è stato il simbolo della televisione: è il monoscopio! Ma cerchiamo di saperne di più.

Il monoscopio è un a figura geometrica fissa, simmetrica e spesso accompagnata da un suono monotonale che, fino a qualche anno fa, ha identificato il momento di non trasmissione della televisione.

Ma quello che apparentemente è un banale disegno che serve solo a “mettere qualcosa” in video e riempire in realtà ha un utilizzo tecnico molto profondo che inserisce indubbiamente tra gli strumenti di analisi tecnica fondamentale per la storia della televisione dove nessun dettaglio è lasciato al caso.

Il cerchio centrale forniva un rapido controllo della geometria e della corretta azione dei circuiti di deflessione, fondamentali per l’immagine sullo schermo. Attorno a esso, il reticolo bianco è usato per la linearità e la convergenza dei pixel, per assicurarsi che l’immagine non risultasse distorta o sfocata.

Un’evoluzione a partire dagli anni ’60   quando con il sistema PAL, vengono aggiunte le barre di colore, indispensabili per testare l’affidabilità cromatica del televisore.

Ovviamente per l’ottimizzazione dell’immagine in bianco e nero, le scale di grigi poste nella parte inferiore consentivano di regolare luminosità e contrasto.

In buona sostanza permetteva di testare e calibrare la geometria del segnale riprodotto sul video, qualora griglie e cerchi risultassero distorti.

In Italia il più iconico è stato quello utilizzato dalla RAI a partire dagli anni ’70.

Il modello utilizzato si chiamava Philips PM5544 caratterizzato ovviamente da un insieme di linee cerchi concentrici e barre colorate.

L’attesa dell’inizio dei programmi, scandita dalla melodia del monoscopio, è un ricordo nostalgico per intere generazioni.

Con l’avvento delle tv commerciali e l’esponenziale creazione di nuovi canali le emittenti iniziano ad allungare i palinsesti ed il monoscopio fisiologicamente inizia a vedersi sempre meno fino ad essere relegato nelle fasce notturne.

L’evoluzione tecnologia avanza ed anche uno strumento cosi importante diventa obsoleto,.. ma solo per il suo utilizzo di calibrazione.

E’ il 2012 l’anno in cui la RAI abbandona il monoscopio come strumento di prova segnando la fine di un epoca.

monoscopio tv
Monoscopio Philips PM5544 nuova versione di ebnz, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

Perchè non si usa più?

Il monoscopio non si usa più in televisione principalmente per due motivi legati all’evoluzione del settore e della tecnologia:

Per prima cosa le trasmissioni sono a ciclo contiuo 24/7: storicamente, il monoscopio veniva trasmesso al di fuori degli orari di programmazione regolari (solitamente di notte), quando la rete non aveva contenuti da mandare in onda. A partire soprattutto dagli anni ’90 (in Italia si è iniziato a sperimentare con la Guerra del Golfo nel 1991), le emittenti televisive hanno progressivamente adottato un palinsesto che copre l’intera giornata (24 ore su 24), riempiendo gli spazi notturni con repliche, televendite o notiziari continui. Questo ha eliminato la fascia oraria di “vuoto” in cui il monoscopio aveva la sua funzione.

Non di meno, a contribuire all’abbandono del monoscopio, il cambiamento della sua funzione tecnica: la funzione principale del monoscopio era quella di fornire un segnale di riferimento (un’immagine fissa con pattern e griglie specifiche) per consentire ai tecnici in studio e ai riparatori TV a casa di regolare e calibrare correttamente i televisori (geometria, colore, contrasto, messa a fuoco, ecc.) in vista dell’inizio delle trasmissioni. Con l’avvento delle tecnologie di trasmissione più stabili, dei televisori più moderni con calibrazione automatica e dei formati digitali, la necessità di questo segnale di taratura fisso è diminuita drasticamente.

L’abbandono è stato un processo graduale, ma in Italia è diventato evidente soprattutto a partire dai primi anni ’90, con l’introduzione delle trasmissioni notturne continue. In alcuni casi eccezionali o su alcune reti minori o locali, il monoscopio è sopravvissuto più a lungo, ma in linea generale la sua presenza si è estinta in quel decennio. Alcuni esempi di sequenze con monoscopio si trovano registrate fino ai primi anni 2000, ma non come prassi quotidiana e diffusa.

Oggi, il monoscopio sopravvive come una curiosità storica, un simbolo della prima era televisiva e un promemoria affascinante della meticolosa ingegneria che si nascondeva dietro la “magia” delle immagini sullo schermo.

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