Bergoglio: la storia del Papa del tempo del Covid

di Pamela Stracci
Ricordiamo tutti l’immagine di Papa Francesco al centro di Piazza San Pietro in una Roma desolata e allagata, nella benedizione “Urbi et Orbi”. Era il 27 marzo 2020, primo venerdì di Quaresima, quanto Bergoglio visibilmente sofferente nel corpo e nello spirito ha concesso a tutti i fedeli, in diretta mondiale, l’indulgenza plenaria a causa della pandemia appena scoppiata. Un’atmosfera surreale quella in cui si è svolta la cerimonia, con Roma attanagliata in un diluvio tremendo. E poi i bracieri che illuminavano il crocifisso di San Marcello al Corso, che secondo la tradizione salvò Roma dalla peste del 1522 e poi l’icona della Salus Populi Romani della Basilica di Santa Maria Maggiore, realizzata secondo la tradizione da San Luca e alla quale Bergoglio era così legato da volersi vicino a lei dopo la sua morte.
Poi ricorderete come alla fine della benedizione, le campane hanno suonato per chiudere la cerimonia ma una sirena di un mezzo di soccorso che transitava nelle vicinanze, ha completato il sottofondo della scarna cerimonia in una tremenda casualità.
Questa immagine rimarrà sempre nella nostra mente: ecco Bergoglio è stato il Papa della Pandemia che ha vissuto e guidato la Chiesa in uno dei periodi più complessi della storia recente.
Le origini di Jorge Mario Bergoglio
Jorge Mario Bergoglio nasce il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, in Argentina, da una famiglia di origini italiane. Fin da giovane, mostra una forte vocazione religiosa che lo porta a entrare nella Compagnia di Gesù nel 1958. Dopo anni di studi e formazione, viene ordinato sacerdote il 13 dicembre 1969. La sua ascesa all’interno della gerarchia ecclesiastica è segnata dalla sua umiltà, dal suo amore per i più poveri e dalla sua dedizione alla pastorale sociale.
L’elezione a Sommo Pontefice
Il 13 marzo 2013, dopo la storica rinuncia al ministero di Vescovo di Roma di Papa Benedetto XVI, Jorge Mario Bergoglio viene eletto Papa, diventando il primo Pontefice gesuita, il primo sudamericano e il primo a scegliere il nome Francesco, in onore di San Francesco d’Assisi. La sua scelta esprime subito un messaggio chiaro: una Chiesa vicina agli ultimi, più semplice e orientata alla misericordia.

Un pontificato di riforme e apertura
Durante il suo papato, Papa Francesco ha promosso importanti riforme all’interno della Chiesa, puntando su trasparenza e rinnovamento della Curia romana. Ha aperto un dialogo più inclusivo con le altre confessioni cristiane e le altre religioni, lavorando instancabilmente per la pace e la giustizia sociale. Tra i suoi atti più significativi, si ricordano l’enciclica Laudato si’ (2015), dedicata alla cura del Creato e alla crisi climatica, e Fratelli tutti (2020), un invito alla fraternità universale.
Ha inoltre affrontato con coraggio temi delicati come la lotta agli abusi all’interno della Chiesa, il ruolo delle donne e l’accoglienza verso le persone emarginate. La sua vicinanza ai migranti e ai poveri è stata una costante del suo pontificato, così come il suo appello alla Chiesa affinché fosse “in uscita”, capace di incontrare le periferie del mondo.
Curiosità e tratti distintivi
Papa Francesco ha sempre mantenuto uno stile di vita semplice e lontano dagli sfarzi. Ha scelto di risiedere nella modesta Casa Santa Marta invece dell’appartamento pontificio e ha spesso viaggiato con mezzi pubblici. È noto anche per la sua passione per il calcio e per essere tifoso del San Lorenzo, storica squadra argentina. Non di meno il luogo scelto da Papa Francesco per la sua sepoltura non stata la Basilica di San Pietro ma quella di Santa Maria Maggiore in una nicchia, posta sulla sinistra dell’entrata della Cappella Paolina, dedicata a Santa Francesca Romana, vicino all’icona della Salus Populi Romani, tanto cara al pontefice. Bergoglio ha visitato questa cappella ben 115 volte nella sua vita quando, già arcivescovo di Buenos Aires, si recava a Roma. La decisione venne confidata alla tv messicana N+ in un’intervista del dicembre 2023. Nella stessa occasione annunciò anche di voler semplificare il rito funebre per renderlo più sobrio.
Le controversie
Papa Francesco è una figura molto amata, dai suoi fedeli e non solo, eppure il suo pontificato non è stato esente da critiche e controversie sia interne che esterne al Vaticano.
Dai rapporti di dipendenza con la Cina per la nomina dei vescovi (2018), alle accuse di poca severità nei confronti dei responsabili di abusi sessuali nel clero. Il Papa ha spinto anche per una Chiesa più inclusiva, promuovendo il dialogo su temi come l’accoglienza delle persone LGBTQ+, il ruolo delle donne nel diaconato e sacerdozio femminile e il celibato sacerdotale. Il Sinodo sulla Sinodalità, voluto da Francesco per dare più spazio alla partecipazione di laici e donne nelle decisioni ecclesiali, ha alimentato il dibattito interno. Alcuni sacerdoti hanno temuto che questo processo possa indebolire la struttura gerarchica della Chiesa e portare a cambiamenti dottrinali non in linea con la tradizione cattolica. Queste aperture hanno incontrato resistenze da parte dei settori più tradizionalisti, con alcuni cardinali che hanno criticato la sua visione come troppo progressista o ambigua sulla dottrina. Documenti come Amoris Laetitia (2016) hanno suscitato polemiche, perché sembravano aprire alla possibilità per i divorziati risposati di accedere ai sacramenti, cosa che alcuni teologi vedono in contrasto con l’insegnamento tradizionale della Chiesa.
Le scomuniche
Dalle accuse di una gestione troppo centralizzata e non condivisa della Chiesa fino alle scomuniche ai sacerdoti dissidenti, Papa Bergoglio ha tenuto il pugno duro nei confronti di chi ha messo in discussione il suo pontificato. È il caso di Monsignor Carlo Maria Viganò, scomunicato per scisma, in quanto ha rifiutato l’autorità di Papa Francesco e ha messo in discussione l’intero Concilio Vaticano II, oppure di Padre Giorgio Maria Farè, un frate carmelitano di Gorgonzola che è stato ammonito e successivamente rischia la scomunica per aver definito Papa Francesco un “antipapa” in pubblico, Don Ramon Guidetti, parroco a Guasticce, scomunicato per aver attaccato pubblicamente Papa Francesco, accusandolo di essere un “usurpatore”, tanto per fare dei nomi. In ultimo di tempo il parroco Don Natale Santonocito scomunicato il 28 gennaio 2025 dopo aver definito Papa Francesco un “antipapa” e aver sostenuto che il suo pontificato fosse illegittimo.

Papa Francesco è stato indubbiamente amato da molti fedeli per la sua empatia e il suo impegno sociale, ma allo stesso tempo è stato criticato anche da una parte del clero che vedeva il suo pontificato come troppo progressista oppure che rifiutava la sua autorità per via della rinuncia del predecessore Papa Benedetto XVI e quindi per la coesistenza di queste due figure alla guida del mondo cattolico.
La Chiesa cattolica sotto Bergoglio ha attraversato una fase di profonde innovazioni ma anche di divisioni interne irrisolte.
Quale sarà adesso il futuro della Chiesa cattolica?
© Riproduzione riservata
Crediti fotografici
“Habemus Papam” – Cardinal Jorge Mario Bergoglio, S.J., has been elected Pope Francis I © Mazur/catholicnews.org.uk licenza CC BY-NC-ND 2.0
Jorge Mario Bergoglio (today Pope Francis) consecrated as Auxiliary Bishop of Buenos Aires, in 1992 licenza CC BY-SA 2.0
“Habemus Papam” – Cardinal Jorge Mario Bergoglio, S.J., has been elected Pope Francis I © Mazur/catholicnews.org.uk licenza CC BY-NC-ND 2.0 – 2013