SPECIALE: La storia del gelato
Al mare o in montagna, estate è sinonimo di gelato! Il gelato è un dolce amato in tutto il mondo, che ha affascinato le persone per secoli con la sua freschezza, dolcezza e varietà di sapori. Questo delizioso dessert ha una storia ricca e interessante, che si snoda attraverso le culture e le epoche, portando gioia e rinfresco a chiunque lo gusti.
di Moreno Stracci
Il gelato, oggi simbolo universale di piacere e freschezza, ha una storia ricca e affascinante, costellata di ingegno e innovazione. Non è solo un dessert, ma un vero e proprio viaggio attraverso i secoli, dalle corti più sfarzose alle invenzioni che ne hanno democratizzato il consumo.
Dalle Nevi dell’Antichità al Sorbetto Arabo: Le Radici Millenarie
Le origini del gelato affondano le radici in un passato remotissimo, ben 3.000 anni prima di Cristo, portandoci nelle corti dell’antica Cina e della Persia, e poi nella Grecia del V secolo a.C. Già allora, si cercavano modi per rinfrescarsi con dolci ghiacciati. In Asia, precursori come lo sharbat e il falooda rappresentano gli antenati più diretti del gelato che conosciamo oggi.
Un’altra tappa fondamentale di questo viaggio dolce è l’arrivo degli Arabi in Sicilia e nell’Italia meridionale dopo il X secolo. Con loro, non solo vennero importate nuove conoscenze, ma anche la canna da zucchero, che prosperava abbondantemente nei territori persiani. Lo zucchero, insieme alla frutta locale, al sale delle coste e alla preziosa neve dell’Etna, divenne essenziale per attivare il processo endotermico – un fenomeno fisico che permette il raffreddamento – alla base della preparazione delle prime miscele. A differenza del cremoso gelato odierno, il primo “gelato” siciliano era a base d’acqua, senza latte. Da questo sharbat/sherbet arabo, il passo linguistico fu breve: nacque così il sorbetto, un dessert che si diffuse rapidamente in tutta Italia, poi in Europa e infine in tutto il mondo.
Dalla Neve al “Sorbetto Quasi Gelato”: Il Genio Fiorentino
La nascita del gelato a base di latte come lo conosciamo oggi si colloca nella splendida Firenze del XVI secolo, alla corte di Caterina de’ Medici. Qui, il geniale architetto e artista Bernardo Buontalenti, soprannominato “Mastro Bernardo delle Girandole” per la sua creatività eclettica, realizzò un dessert che segnò una svolta. Non era un semplice sorbetto, ma una vera e propria “crema fredda” a base di latte, tuorlo d’uovo, miele e vino aromatizzato con bergamotto, limone e arancio. Questa innovazione, presentata in un banchetto per gli ospiti spagnoli, permise per la prima volta di congelare ingredienti grassi come latte e uova, dando vita a una consistenza più ricca e cremosa, l’antenato diretto del nostro gelato artigianale.
Parigi Conquistata: L’Impero del “Café Procope”
Quasi un secolo dopo, l’innovazione italiana varcò i confini. Fu il siciliano Francesco Procopio Cutò, un cuoco e gelatiere intraprendente, a portare il gelato a un nuovo livello di fama internazionale. Nel 1686, Procopio inaugurò a Parigi il “Café Procope”, situato al numero 13 di Rue de l’Ancienne Comédie. Questo locale non fu solo il primo caffè-gelateria della capitale francese, ma divenne rapidamente un punto di riferimento per intellettuali, filosofi e figure di spicco dell’epoca, tra cui Voltaire, Diderot e persino Luigi XIV, il Re Sole, che lodò personalmente le prelibatezze ghiacciate di Procopio. Il “Café Procope”, ancora oggi esistente come ristorante storico, divenne il simbolo della diffusione del gelato in Europa, offrendo “acque gelate” (granite) e gelati alla frutta che conquistarono il palato della nobiltà e non solo.
La Rivoluzione della Manovella: Il Gelato alla Portata di Tutti
Nonostante l’eccellenza delle ricette, la produzione del gelato rimaneva un’impresa ardua e laboriosa, richiedendo un notevole sforzo manuale. La vera svolta verso una maggiore accessibilità arrivò dagli Stati Uniti, grazie all’ingegno di una donna. Nel 1843, l’inventrice newyorkese Nancy Johnson ottenne il primo brevetto statunitense per un congelatore per gelati a manovella. Il suo dispositivo era semplice ma rivoluzionario: un secchiello contenente la miscela del gelato veniva immerso in un mastello più grande riempito di ghiaccio e sale (che abbassava la temperatura). Una paletta, azionata a mano tramite una manovella, agitava costantemente la miscela mentre si raffreddava, impedendo la formazione di cristalli di ghiaccio e garantendo una consistenza più liscia e cremosa. Questa invenzione rese la produzione del gelato molto più efficiente e meno faticosa, aprendo la strada alla sua diffusione su larga scala e rendendolo un piacere accessibile a un pubblico sempre più vasto.
Dalle corti rinascimentali ai salotti parigini, fino alle cucine domestiche, la storia del gelato è un inno alla creatività umana e al desiderio di deliziare il palato, un viaggio dolce che continua ancora oggi.
La nascita casuale del cono gelato
Sapevi che il cono gelato è nato quasi per caso durante una fiera mondiale?
Nel 1904, alla Fiera Mondiale di St. Louis (USA), un gelataio stava avendo un enorme successo, ma aveva un problema: stava finendo le coppette per servire il suo gelato! Proprio accanto a lui, un pasticcere siriano di nome Ernest Hamwi vendeva delle cialde sottili e croccanti chiamate “zalabia”. Vedendo la difficoltà del gelataio, Hamwi ebbe un’idea geniale: arrotolò una delle sue cialde a forma di cono e la offrì per contenere il gelato.
Fu un successo immediato! Questa soluzione improvvisata non solo risolse il problema del gelataio, ma rivoluzionò il modo di gustare il gelato, rendendolo un perfetto “cibo da passeggio”. L’idea del cono si diffuse rapidamente, trasformando per sempre l’esperienza del gelato.
Oggi è possibile fare il gelato, in tutte le varianti che la nostra mente può ideare, comodamente a casa oppure gustarlo già pronto dalla nostra gelateria preferita ma voi sapreste starne senza?
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