Il Linguaggio Cromatico e Geometrico di Aldo Colletti in Mostra a Ladispoli
di Pamela Stracci
Ladispoli, 28 settembre 2025 – Si sta svolgendo in questi giorni a Ladispoli, la mostra personale del maestro Aldo Colletti curata dal Delegato alle mostre e rassegne della Città di Ladispoli, Filippo Conte, con il patrocinio dell’Assessore alla Cultura prof.ssa Margherita Frappa, anche presidente della Biennale Internazionale d’Arte della Riviera Romana.
Opere che spaziano dagli anni ’70 fino a quelle più recenti, ci fanno immergere chiaramente nello sguardo interiore e nel lavoro di ricerca personale di questo artista.
Dopo essersi dedicato allo studio delle opere dei maestri del passato, Colletti ha sperimentato l’arte figurativa e quella del paesaggio, per poi passare alle nature morte e ai ritratti, fino ad elaborare uno stile geometrico proprio e inconfondibile, riassunto nelle opere in mostra.
“A fare l’opera è soprattutto l’idea che c’è dietro” confida l’artista e aggiunge “ho studiato le tecniche pittoriche dei grandi autori del passato, ma non le sentivo mie, così come non sentivo appieno il figurativo né la rappresentazione dei paesaggi: per questo motivo ho iniziato una ricerca interiore che mi ha portato a sviluppare una mia visione del mondo!”
L’artista Aldo Colletti, attraverso le opere esposte, dimostra una chiara e raffinata adesione all’astrattismo geometrico e al simbolismo astratto, evocando echi del costruttivismo russo e delle tendenze avanguardistiche di inizio Novecento, come il Suprematismo. Le sue composizioni non si limitano a essere semplici esercizi di forma, ma veri e propri studi sull’equilibrio dinamico e sulla percezione cromatica.
Il linguaggio di Colletti è definito dalla scomposizione della forma in elementi geometrici puri: cerchi, segmenti, angoli e triangoli ma senza abbandonare completamente il figurativo. Anche la scelta dei colori è meditata e si sviluppa di pari passo con la ricerca artistica portata avanti nel corso degli anni: mentre la palette delle opere anni 70-80 portano ad una visione ristretta e controllata della scena, dominata da variazioni di blu, bianco e nero (come nell’opera esposta nella parete di destra), che conferiscono alle composizioni un’atmosfera di fredda eleganza e profondità meditativa ma anche una certa tensione cinetica, la gamma cromatica delle combinazioni più recenti includono anche toni vibrati come il rosso e gli aranciati, il giallo e il verde che donano alla scena un’ampio respiro.
Di particolare attualità le due opere (entrando sulla sinistra della sala) realizzate da Aldo Colletti nel contesto dell’astrazione figurativa e urbana, una fase che trae ispirazione dalle correnti di inizio Novecento come il Futurismo e il Cubismo Orfico, ma con una sensibilità cromatica e compositiva del tutto personale. Qui l’artista non si concentra più esclusivamente su forme pure, ma le utilizza per decostruire e ricomporre paesaggi urbani e industriali.
Cos’altro aggiungere? La Mostra Personale di Aldo Colletti è un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’astrattismo geometrico. L’artista offre uno sguardo profondo sulla sua capacità di decostruire la realtà in forme e colori puri, regalandoci un’esperienza visiva che consiglio vivamente. Inoltre, avrete l’occasione di incontrare un artista dal tratto non solo brillante, ma anche molto colloquiale e disponibile a condividere il proprio punto di vista e la indubbia esperienza.
“Una bellissima affluenza di pubblico – evidenzia il curatore Filippo Conte dopo il vernissage – che ha potuto ammirare tutte le opere esposte, una buona pittura che fa piacere ammirare” .
La mostra, nella quale sono esposte oltre 40 opere dell’artista, sarà aperta fino al 1 ottobre prossimo presso la Sala Rossellini in via Duca degli Abruzzi n. 197 – orario di apertura dalle 9,30 alle 12,00 ingresso libero.
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