La vicenda dello zoo di Aalborg che chiede animali domestici per sfamare i loro predatori

La vicenda dello zoo di Aalborg che chiede animali domestici per sfamare i loro predatori

di Fabio Morelli

Aalborg, Danimarca – Un post sui social media ha scosso l’opinione pubblica, mettendo in discussione i confini tra gestione zoologica e sensibilità etica. Lo zoo di Aalborg, una delle istituzioni più antiche del Paese, ha scatenato un’ondata di polemiche chiedendo ai privati di donare i propri animali domestici, come conigli, cavalli e porcellini d’India, per sfamare i suoi grandi felini. Una pratica che lo zoo definisce “naturale” e “di routine”, ma che per molti solleva un’inquietante domanda: cosa c’è di etico nel trasformare un animale da compagnia in cibo per un predatore in cattività?

Il post recita così:

💡 Sapevi che puoi donare animali domestici di piccola taglia allo zoo di Aalborg? Polli, conigli e porcellini d’India costituiscono una parte importante della dieta dei nostri predatori, in particolare della lince europea, che ha bisogno di prede intere che assomiglino a quelle che caccia naturalmente in natura 🐾 Negli zoo, abbiamo la responsabilità di imitare la catena alimentare naturale degli animali, sia per il benessere degli animali che per l’integrità professionale 🤝 Se hai un animale che deve essere rimosso per vari motivi, puoi donarlo. Gli animali vengono soppressi con delicatezza da personale qualificato e poi utilizzati come cibo. In questo modo, nulla va sprecato e garantiamo il comportamento, l’alimentazione e il benessere naturali dei nostri predatori ♻️💕

aalborg zoo

Nel post segue l’aggiornamento dello zoo, che poi chiude i commenti visti i tanti dissensi collezionati in poco tempo:

AGGIORNAMENTO: a causa del grande interesse internazionale, abbiamo scelto di chiudere la sezione commenti su questo post. Comprendiamo che il post risveglia sentimenti e interesse, ma non è necessaria una retorica odiosa e maliziosa – e vi esortiamo a preservare il buon tono. Approfondiamo e siamo lieti di rispondere alle domande nella casella di posta o via mail ☺️

I numeri parlano chiaro e a quanto pare hanno dato ampio seguito all’appello della struttura: nei primi sette mesi del 2025, lo zoo ha accolto 137 conigli, 22 cavalli, 53 polli e 18 porcellini d’India, tutti provenienti da privati. La zoologa Anette Sofie Warncke Nutzhorn, in un’intervista al quotidiano Jyllands-Posten, ha difeso la pratica come parte integrante della storia dello zoo e di un “pragmatismo danese”. Secondo lei, donare un animale per una “buona causa” è un modo per farlo partecipare a un ciclo naturale, fornendo ai predatori l’alimentazione “integrale” di cui hanno bisogno, con pelle, ossa e organi. La zoologa sostiene che la polemica sia esplosa solo perché “il bestiame è stato convertito in animali domestici e suscita più emozioni nelle persone”.

Non solo “l’opportunità” di sbarazzarsi di animali indesiderati ma anche la possibilità di una detrazione fiscale per chi “dona” gli animali allo zoo. La detrazione per i cavalli, per esempio, è pari a 60 centesimi al chilo!

La domanda nasce spontanea 

Cosa c’è di naturale nel tenere una tigre o un leone in un recinto, a centinaia o migliaia di chilometri dal loro habitat originario e alimentarlo con animali da compagnia indesiderati e sacrificati dai loro padroni?

Cosa significa oggi per l’uomo, essere “umano”?

Leggi l’articolo di approfondimento

© Riproduzione riservata

Photo-video credits:

Matteo Bellia