Il Papa è americano!

di Pamela Stracci
Città del Vaticano, 8 maggio 2025 – Si conclude uno dei Conclavi più brevi della storia della Chiesa, quello per eleggere il successore di Papa Francesco.
Fumata Bianca
Alle 18:08 di oggi, in un momento tutto sommato tranquillo del Conclave, il comignolo più attenzionato al mondo ha fumato bianco: c’è il Papa!
Un po’ tutti aspettavamo l’esito di una decisione con lo spoglio delle 19:30, dopo la fumata di mezzogiorno che dal bianco aveva virato al nero, e invece il nuovo pontefice è stato eletto alla quarta votazione, in un tiepido pomeriggio romano.

L’elezione a Sommo Pontefice
Ad attendere l’affaccio del primo Papa Americano, 100mila fedeli, tra i quali molti giovani, che aspettavano in piazza San Pietro, in tanti anche da giorni.
Dominique Mamberti, è il cardinale che ha annunciato il nuovo Papa, Abemus Papam, l’americano Robert Francis Prevost, che ha scelto il nome di Leone XIV per il suo pontificato.

Il legame tra Prevost e Bergoglio
Robert Francis Prevost, prima di essere eletto Papa, era un cardinale statunitense e uno dei più importanti collaboratori di Papa Francesco, prefetto del Dicastero per i Vescovi, cioè l’organismo vaticano che si occupa della nomina e della supervisione dei vescovi in tutto il mondo cattolico (esclusi quelli dell’Oriente cattolico, gestiti da un altro dicastero).
Chi è il nuovo Papa
Papa Leone XIV è nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Illinois ed è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1982 nell’Ordine di Sant’Agostino.
Prevost ha studiato matematica e poi teologia, conseguendo anche un dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università S. Tommaso d’Aquino a Roma.
Ha lavorato per molti anni come missionario in Perù, dove ha anche diretto un seminario e svolto un’intensa attività pastorale e di formazione. Dal 2001 al 2013 è stato Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino, quindi superiore mondiale degli agostiniani.
Nel 2014 è stato nominato vescovo di Chiclayo (Perù) e nel 2020 membro del Dicastero per i Vescovi, entrando così nella “macchina decisionale” del Vaticano per la nomina episcopale.
Nel gennaio 2023 Papa Francesco lo ha scelto come prefetto del Dicastero per i Vescovi, incarico in cui è succeduto al cardinale Marc Ouellet. In questo ruolo Prevost ha avuto una voce centrale nella scelta dei nuovi vescovi in tutto il mondo, collaborando strettamente con il Papa per il governo pastorale della Chiesa, con il compito di promuovere una linea episcopale coerente con lo spirito del pontificato di Francesco (attenzione ai poveri, sinodalità, riforma della Chiesa).
Anche se non ha scelto il nome di Francesco per succedere alla linea di Bergoglio, Prevost, che comunque ha nel nome di battesimo Francesco, è considerato un uomo mite, spirituale, missionario e molto vicino alle periferie, in perfetta sintonia con la visione del suo predecessore. La sua esperienza internazionale e religiosa lo rende particolarmente adatto a ricopreire il ruolo pontefice che richiede discernimento, ascolto e capacità di leggere la realtà globale della Chiesa raccogliendo il testimone lasciato da Bergoglio.

Prime impressioni
Probabilmente l’elezione più inaspettata, quella di Prevost che non era nella rosa dei cardinali candidati tra i più papabili. Certo la disinvoltura di Trump in Vaticano al funerale di Bergoglio, aveva altrettanto lasciati spiazzati gli spettatori: chissà se era una premonizione del presidente americano.
Fatto sta che le parole del lungo discorso di Leone XIV hanno lasciato un certo segno nel sentirle. “La pace sia con tutti voi”, “Dio ci ama incondizionatamente” e ancora “Sono cristiano come voi”, fanno ben sperare in un cammino agostiniano sulla strada della condivisione delle parole di Sant’Agostino: Dilige et quod vis fac (Ama e fa’ ciò che vuoi)!
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