Coltivare la serenità

Coltivare la serenità

COLTIVARE LA SERENITA’ 

La serenità, più della felicità, sembra un mito irraggiungibile e misterioso. Se la felicità, lo sappiamo, è uno accidente transitorio nelle nostre vite, la serenità è uno stato che ha l’aspirazione di divenire permanente e onnipresente nelle nostre giornate: e questo ci spaventa. Se la felicità, spesso, ci arriva inaspettata, la serenità è qualcosa che con sacrificio dobbiamo costruire e nutrire in ogni momento, è un abito leggero e luminoso da indossare quando meno vorremmo. 

Laddove la felicità ci travolge con la sua forza incontrollabile, la serenità ci chiama al cambiamento, all’impegno, al prendere le decisioni giuste per noi senza abbandonarsi all’attesa del momento opportuno che, come afferma Seneca “dipende dal domani ma spreca l’oggi“. 

Coltivare la serenità, in fondo, è meno difficile di quanto ci hanno insegnato a credere. Essa non necessita di atti plateali o di grandi rinunce ma di piccoli gesti quotidiani. Iniziare a prendersi cura di se stessi è già un buon inizio. 

Vi propongo dunque un appuntamento con voi stessi. 

Scegliete il giorno e l’ora. 

Benedite questo tempo.

RITUALE DEL BAGNO SPEZIATO DELLA SERENITÀ
(tempo totale: 1h)

COSA VI OCCORRE

Due candele celesti e due candele gialle, non profumate 

Qualche grano di Mirra (in erboristeria o negozi etnici) 

Un carboncino per incensi (negozi etnici) 

50 gr. di Lavanda (erboristeria) 

3 stecche di cannella 

2 cucchiai di sale grosso (meglio se integrale) 

Olio di mandorle dolci

COME PROCEDERE (operate senza fretta) 

Mettete la lavanda e la cannella in una pentola con 4-5 litri d’acqua fredda e lasciate riposare per una notte. Il giorno successivo, prima del bagno, scaldate l’acqua a fuoco basso per 20 minuti. Nel frattempo, preparate la stanza da bagno: assicuratevi che la stanza sia riscaldata a una temperatura che sentite giusta per voi. Cominciate a riempire la vasca d’acqua calda ma non bollente. 

Nel mentre, posizionate le candele sul bordo della vasca, ai quattro angoli, così da avere, una volta stesi, una candela gialla e una celeste dietro e davanti a voi. Posizionate il contenitore per l’incenso a terra al centro della stanza e accendete il carboncino. 

Preparate un telo o un accappatoio. Togliete i vestiti, riponendoli con cura, e indossate il telo. 

Quando la vasca sarà ben piena, accendete le candele, mettete 3 o 4 grani di mirra sul carboncino e uscite dalla stanza. In cucina, spegnete il fuoco, filtrate l’infuso di lavanda e cannella travasandolo in un’altra pentola, tornate nella stanza da bagno. Versate l’infuso nell’acqua del bagno, aggiungete il sale e immergetevi nella vasca. 

Fate qualche respiro profondo. Lasciate che il colore e la fiamma delle candele, il profumo della mirra, il caldo dell’acqua e delle erbe sulla vostra pelle entrino in voi, col ritmo regolare del vostro respiro, che si fa sempre più lento e leggero. L’acqua è vostra amica, giocateci, le candele sono vostre custodi, affidatevi a loro, la mirra è il vostro ministro, porterà lontano le ansie, il sale è la solida terra, sentitene la stabilità. 

Rimanete in questo stato di beatitudine per 20 minuti poi, lentamente, uscite dalla vasca, ungetevi con l’olio di mandorle, tamponate la pelle ed asciugate i capelli. 

Un ultimo sguardo alla vostra beatitudine, spegnete le candele (senza soffiare) e l’incenso, svuotate la vasca e lasciate tutto com’è. Con il respiro calmo, il tepore del corpo e il sorriso che naturalmente sarà fiorito sulle labbra, coricatevi. 

Domani penserete a sistemare il bagno, e quando lo farete, ripensate alle dolci sensazioni che vi ha donato, basterà per l’intera giornata.

Amate e siate felici,
Il vostro Kansha

Le informazioni qui contenute hanno esclusivamente scopo informativo e non sostituiscono in nessun modo il parere del medico

© Riproduzione riservata

QUIA MAGAZINE CLUB   Aprile 2024 - QUIA MAGAZINE sfoglia la rivista -  pubblicato l'articolo Oltre la tela: la Lowbrow Art -  pubblicato il podcast Shakespeare, il mistero dello sua scrittura  -   pubblicata la terza parte dell'audiolibro "La contessa d'Amalfi" di Gabriele D'Annunzio