Giro, Giro tondo, la filastrocca che racconta la peste

Giro, Giro tondo, la filastrocca che racconta la peste

Le filastrocche, le favole, si prestano a livelli di lettura diversi. Dalla trama al messaggio etico, dalla satira alla mitizzazione di fatti storici. Ognuno di noi vi legge ciò che può e ciò che sente necessario. Il celeberrimo “Giro, giro tondo” ci racconta il ruolo dell’arte e della creatività nell’educare i bambini.

“Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra!” Avete letto cantando vero?
La filastrocca “Giro giro tondo” conosciuta anche come “Ring a Ring o’ Roses” in inglese, è una popolare  filastrocca cantata dai bambini in tutto il mondo e rievoca in noi ricordi dolci e spensierati, ma la sua origine non è del tutto chiara ed ha anche risvolti un po’ tristi.
Alcuni studiosi hanno suggerito che la filastrocca risalga al periodo medievale, mentre altri credono che sia stata creata più recentemente, durante l’epoca moderna.
Ci sono anche diverse teorie sulla connessione tra la filastrocca e la peste, un’epidemia che ha colpito l’Europa in diversi momenti della storia. Alcuni sostengono che la filastrocca sia stata creata durante la peste nera del XIV secolo, come un modo per insegnare ai bambini come proteggersi dalla malattia. Secondo questa teoria, il “giro tondo” rappresenterebbe il movimento delle danze di ringraziamento che i sopravvissuti alla peste ballavano per celebrare la loro guarigione, mentre “tutti
giù per terra” simboleggerebbe la caduta delle vittime della malattia.
In quel periodo, si dice che i bambini avessero l’abitudine di giocare a “gira gira”, un gioco che consisteva nel ruotare intorno a un albero o a un palo, cercando di evitare di essere toccati da un compagno di gioco.
La filastrocca “Giro giro tondo” potrebbe essere stata creata come una versione modificata di questo gioco, con l’aggiunta di riferimenti alla peste per sensibilizzare i bambini sull’importanza di lavarsi le mani e mantenere le distanze. 

Altri studiosi hanno ipotizzato invece la sua creazione durante l’epidemia di peste del XVII secolo, che colpì la città di Londra.

 

La versione più comune del testo inglese del Giro Giro Tondo recita: 

Ring-a-ring o’ roses,
A pocket full of posies,
A-tishoo! A-tishoo!
We all fall down.

(Anello di rose, Una tasca piena di fiori, Eccì! Eccì! Tutti cadiamo a terra.)

La filastrocca è accompagnata da un gioco in cui i bambini si tengono per mano e camminano in cerchio, cantando la canzone. Quando arriva l’ultima parola, “down”, i bambini si lasciano andare e cadono a terra.
Poi si alzano e ricominciano da capo.
Ci sono state molte speculazioni sul significato della filastrocca. Alcuni sostengono che le “rose” rappresentino le piaghe del morbo, mentre le “posies” (mazzi di fiori) sarebbero state usate per mascherare l’odore delle malattie. La parola “atishoo” (starnuto) sarebbe stata aggiunta in riferimento ai sintomi dell’influenza.

In ogni caso, non c’è alcuna prova certa della connessione tra la filastrocca e la peste, e molte delle teorie sono basate su ipotesi e supposizioni. In conclusione, è una filastrocca molto interessante, con una storia affascinante che ci permette di capire come la cultura popolare abbia elaborato la paura e la sofferenza causate da una delle malattie più devastanti della storia dell’umanità.
Ed anche se la sua origine esatta rimane un mistero, “Giro giro tondo” rimane ad oggi una filastrocca popolare in tutto il mondo, tradotta in molte lingue diverse e il gioco è stato adattato a diverse culture e amata dai bambini di tutte le età per la sua semplicità e il suo ritmo incalzante.

Elvira Nistoro

© Riproduzione riservata

QUIA MAGAZINE CLUB   Aprile 2024 - QUIA MAGAZINE sfoglia la rivista -  pubblicato l'articolo Oltre la tela: la Lowbrow Art -  pubblicato il podcast Shakespeare, il mistero dello sua scrittura  -   pubblicata la terza parte dell'audiolibro "La contessa d'Amalfi" di Gabriele D'Annunzio