Halloween: la festa dell’oscurità e dell’introspezione

Halloween: la festa dell’oscurità e dell’introspezione

Halloween è una delle feste più affascinanti e celebri in tutto il mondo che affonda le sue radici in tradizioni antiche e folkloristiche che hanno attraversato i secoli per diventare una festa popolare e ricca di mistero. Dietro l’appariscenza dei festeggiamenti contemporanei si nasconde un’opportunità per ognuno di noi di crescita e scoperta che merita di essere onorata.

Halloween come lo conosciamo oggi è il risultato dell’intreccio e della elaborazione di una serie di feste pagane, in particolare quelle dei Lemuria e del Mundus Patet nell’antica Roma e quella celtica di Samhain. 
Il Mundus Patet, che già derivava dalla più antica festa etrusca del Mundus Cereris, che significa “il mondo è aperto”, era considerato un punto di comunicazione tra il mondo dei vivi e il mondo degli spiriti dei morti nell’antica religione romana. Era concepito come un luogo o una cavità sotterranea che poteva essere aperta e chiusa ritualmente per permettere agli spiriti di passare tra i due mondi. Secondo Plutarco uno di questi luoghi si trovava nei pressi del Foro Romano.
Quando il Mundus veniva aperto, il 28 agosto, il 5 ottobre e l’8 novembre, questi giorni erano considerati nefasti  perché i defunti erano liberi di vagare sulla terra dei vivi.
I Lemuria erano dei giorni durante i quali si esorcizzavano i terribili Lemuri, gli spiriti dei morti e furono istituiti da Romolo per placare lo spirito del fratello Remo, brutalmente assassinato. Per placare gli spiriti si preparavano dolci e pietanze da offrire ai passanti in cambio di benedizioni e scongiuri.
In Irlanda invece abbiamo un antico festival celtico chiamato Samhain che segnava il passaggio dall’estate alla stagione fredda, il Capodanno celtico. Samhain era un momento di transizione, in cui si credeva che il confine tra il mondo dei vivi e il regno dei morti si assottigliasse, permettendo ai fantasmi e agli spiriti di tornare sulla Terra. I celti per ottenere protezione dagli déi accompagnavano la festa con fuochi e cerimonie per allontanare gli spiriti maligni. Era usanza anche intagliare grosse rape per preparare lanterne e, per i più coraggiosi, indossare costumi spaventosi per allontanare gli spiriti maligni. Così mascherati, si bussava alla porte delle case ricevendo cibo in cambio di fortuna. Da qui nasce il famoso detto “trick or treat?”, dolcetto o scherzetto?

Halloween è una delle feste più affascinanti e celebri in tutto il mondo che affonda le sue radici in tradizioni antiche e folkloristiche che hanno attraversato i secoli per diventare una festa popolare e ricca di mistero. Dietro l’appariscenza dei festeggiamenti contemporanei si nasconde un’opportunità per ognuno di noi di crescita e scoperta che merita di essere onorata.

 

Una storia celebre della tradizione irlandese è quella di Jack O’Lantern: Jack era un fabbro noto per esse un un ubriacone irresponsabile e un astuto malfattore incline a trascorrere il suo tempo nei pub locali. Si racconta che Jack un giorno abbia incontrato il diavolo in persona e che abbia avuto il coraggio di sfidarlo! Nell’ultima sfida, Jack convinse il diavolo a trasformarsi in una moneta d’argento per pagare il suo conto al pub, e il maligno accettò in cambio della sua anima. Tuttavia, anziché usare la moneta per pagare, Jack la mise nel suo portafoglio, dove teneva una croce d’argento. Il potere della croce impedì al diavolo di tornare alla sua forma originale e per farsi rilasciare fece un patto con la canaglia: una volta liberato non lo avrebbe toccato né lo avrebbe reclamato per l’inferno alla sua morte. Passarono gli anni e Jack visse nella completa dissolutezza, fiero di aver gabbato il diavolo: quando morì, arrivò in cielo ma San Pietro gli disse di andarsene perché la sua vita era stata troppo peccaminosa. 

 

Jack si diresse quindi verso l’inferno, ma il diavolo mantenne la sua promessa e non lo accettò. Con il cielo e l’inferno che gli erano preclusi, Jack fu condannato a vagare nell’oscurità tra il mondo dei vivi e dei morti con solo un carbone ardente racchiuso in una rapa intagliata per illuminare il suo cammino.
Quando gli immigranti irlandesi arrivarono in America, scoprirono che le zucche erano abbondanti e molto più facili da intagliare delle rape. Quindi iniziarono a intagliare zucche e a mettervi candele all’interno per creare delle lanterne simili a quelle di Jack, che divennero le famose “Jack-o’-lanterns”.

Con la diffusione del cristianesimo dei primi secoli, in Europa, tutte queste festività pagane furono assimilate nella festa cristiana dell’ “All Hallows’ Eve” o “Vigilia di Ognissanti” che cadeva il 31 ottobre, la notte prima della festa cristiana di Ognissanti (1 novembre). Questa festa era dedicata alla commemorazione dei santi e delle anime dei defunti. 

Nel corso del tempo, l’immigrazione europea portò le tradizioni di Halloween negli Stati Uniti, dove si mescolarono con le culture locali. Ma fu negli Stati Uniti che la festa iniziò a trasformarsi in ciò che conosciamo oggi diventando soprattutto dal XX secolo, una festa commerciale, con la produzione di costumi in massa, decorazioni e dolcetti, perdendo il significato originario per lasciare spazio ad una festa divertente soprattutto per i bambini.

Lontano da quello che è oggi, Halloween è un momento magico dell’anno, durante il quale possiamo prenderci una pausa dalla frenesia delle nostre giornate e stare con noi stessi, e riflettere su questa nostra esperienza che chiamiamo vita, onorare il passato e curare il presente, dedicarci a una certa ritualità che certo appartiene alla natura umana. In questo senso, Halloween rappresenta una preziosa opportunità. E voi come festeggiati Halloween?

Ambra Frezza

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