Mono no Aware: la bellezza effimera

Mono no Aware: la bellezza effimera

Mono no Aware è un concetto chiave della cultura giapponese che si traduce letteralmente come “consapevolezza della tristezza delle cose”. 

È una sensibilità profonda nei confronti della bellezza effimera e della transitorietà della vita incarnata e delle cose. Questo ideale riflette una comprensione profonda della natura mutevole dell’esistenza e invita ad apprezzare il momento presente e il flusso della vita. L’origine del termine risale al periodo Heian (794-1185), quando la nobiltà giapponese viveva una vita basata sulla raffinatezza. Durante questo periodo, la poesia e la letteratura occupavano un ruolo centrale nella cultura.
Mono no Aware è profondamente collegato alla visione estetica giapponese conosciuta come wabi-sabi. Questo concetto sottolinea la bellezza delle imperfezioni, l’uso di materiali naturali e il riconoscimento della transitorietà della vita. Insieme, mono no Aware e wabi-sabi si concentrano sulla comprensione che tutte le cose sono destinate a cambiare e che la bellezza non muore anzi vive proprio in quella transitorietà.
Possiamo applicare il concetto di Mono no Aware a una vasta gamma di esperienze e oggetti nella vita quotidiana. È spesso associato alla natura, ai fiori che sbocciano e appassiscono, al ciclo delle stagioni e all’invecchiamento. Gli alberi in fiore, come i ciliegi (sakura), sono un simbolo particolarmente significativo di questa visione. La loro bellezza fugace, che dura solo per una breve stagione, incarna la consapevolezza della transitorietà della vita stessa, bellezza che il popolo giapponese accoglie sempre con meraviglia. In un mondo frenetico e sempre in cambiamento, il concetto di Mono no Aware può essere un promemoria prezioso per abbracciare la bellezza delle cose che ci circondano, siano esse grandi o modeste, senza accattarci al momento di maggiore splendore ma godendo di tutte le sfumature delle quali la bellezza si colora con il passare del tempo. Se la bellezza è transitoria e mutevole perché dovrei rimpiangere un momento che non c’è più, se ogni momento ha con sé la sua bellezza? Spetta a noi scoprirla, spetta a noi liberarci dall’illusione: un fiore sboccia per poi appassire. Perché dovremmo voler cambiare la natura del fiore?  

PRATICA: CAMMINARE NELLA BELLEZZA CHE MUTA 

Trova un luogo tranquillo e sereno, come un parco o un giardino. Inizia a camminare lentamente, prestando attenzione ai tuoi movimenti e alle sensazioni del corpo. Concentrati sulla tua respirazione e lascia che la tua mente si calmi.
Ora, inizia a notare i dettagli intorno a te. Osserva i colori e le forme delle foglie degli alberi, dei fiori o dell’erba. Nota i suoni degli uccelli o del vento che accarezza le foglie. Senti l’odore dell’aria e dei fiori. Guarda il cielo, le nuvole. Tocca delicatamente le superfici delle piante o degli oggetti che incontri lungo il tuo cammino.
Mentre continui a camminare, ricorda che tutto ciò che stai sperimentando è transitorio. Gli alberi fioriti cambieranno con le stagioni, i suoni e gli odori possono variare a seconda del momento e dell’ambiente. Prendi consapevolezza della bellezza di questi momenti effimeri e senti gratitudine per la loro presenza nella tua vita. Non pensare che un giorno quella bellezza svanirà, cambia prospettiva e
pensa che essa continuerà ad esistere in forme altre.
Pratica questo esercizio regolarmente, visitando gli stessi posti in momenti o stagioni diverse, per scoprire e apprezzare la bellezza che muta.

Amate e siate felici,
Il vostro Kansha

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