I telescopi sottomarini: dal mare alle stelle

I telescopi sottomarini: dal mare alle stelle

Sotto l’azzurro dei nostri mari si celano tecnologie capaci di aiutarci nella comprensione del nostro pianeta e dell’universo. È il caso dei laboratori sottomarini che, sparsi nei mari di tutto il mondo, ci inviano segnali non solo su quello che succede laggiù ma anche informazioni preziose per comprendere quello che accade sopra il cielo.

La nascita e lo sviluppo della vita sono da sempre stati legati all’acqua. Tuttavia, se delle superfici terrestri non abbiamo ancora una conoscenza completa, nelle profondità marine c’è un mondo quasi completamente inesplorato. Pertanto i laboratori di ricerca sottomarini rappresentano una vera e propria finestra su quel mondo nascosto.
Tra i progetti europei più all’avanguardia (e ambiziosi), c’è sicuramente il KM3NeT (Cubic Kilometre neutrino telescope), che comprende una serie di infrastrutture di ricerca dalle grandi dimensioni, cioè telescopi per neutrini (particelle subatomiche neutre con deboli interazioni) collegati a laboratori sul fondale del Mar Mediterraneo. 

Fasi del posizionaento di KM3NeT

Infatti, ad elevate profondità, dei sensori ottici possono individuare la debole luce proveniente dalla collisione tra i neutrini e l’acqua, questo potrebbe aiutrare a comprendere i misteri della nostra galassia e della materia oscura. I telescopi principali sono due, di cui il primo, ARCA (il telescopio sottomarino più grande in Europa), si trova a circa 100 km dalla costa di Siciliana e a 3500m di profondità, e si occupa di neutrini provenienti da fonti distanti, quali le Supernovae. Esso fa parte di un progetto multidisciplinare, Idmar, che comprende diverse infrastrutture siciliane e si occupa di monitorare l’ambiente marino in tempo reale, contribuendo anche alla sismologia, la vulcanologia e la geologia .

Alcune stazioni sottomarine sono utilizzate per l'addestramento degli astronauti come nel caso di Aquarius Reef Base (Florida studio degli ecosistemi marini - non dotato di telescopio)

Il secondo telescopio, ORCA, che si trova a 40 km dalla costa di Tolone (in Francia) e 2500 metri sotto la superficie del mare, è invece dedicato allo studio dei meccanismi di oscillazione dei neutrini, sfruttando le condizioni dell’atmosfera terrestre. Il recente e multifunzionale laboratorio sottomarino in cui è installato, il Laboratoire sous-marin Provence Mèditerraneé (LSPM), contribuisce anche nella conoscenza del fondale marino, monitorando parametri quali il processo di acidificazione dell’acqua (collegata all’aumento della concentrazione di CO2), i livelli di concentrazione di O2, la salinità e la temperatura, oltre a condurre un monitoraggio acustico nelle profondità.
Entrambe le strutture, con le notevoli collezioni di sensori, contribuiscono a far protendere il genere umano verso una serie di conoscenze, precedentemente precluse e potenzialmente illimitate, nutrendo ancora una volta la fiamma della nostra conoscenza, colpendoci con la meraviglia che la sola ricerca può offrirci.

Chiara Morelli

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Photo-video credits:

Custom launcher vehicle for deployment KM3NeT string” by edewolf is licensed under CC BY-SA 4.0.

 

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