Selenite: luce liquida

Selenite: luce liquida

“Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai Silenziosa luna?”. Queste son le parole che Leopardi fa pronunciare al suo alter ego vestito nei panni di un pastore errante. Esse forse rappresentano proprio quell’insolubile legame tra la vita dell’uomo e l’astro: benché sia sempre preso delle innovazioni del suo tempo, non ha mai mancato di osservare il cielo notturno, affidandosi a quella che ormai sembra una cara amica, pronta ad infondere tranquillità con la sua luce. Per gli antichi questo legame era così evidente, che rimasero sorpresi nel trovare qui sulla terra una pietra tanto comune quanto splendida che sembrava proprio emanare la stessa energia. Una “luce liquida” che, per questi motivi, chiamarono Selenite, dalla dea lunare Selene.
Pietra non molto rara, appartiene ai gessi cristallini e tende a depositarsi in falde. Ma una pietra dedicata alla luna non può che portare con sé un alone di mistero: non era raro che le indovine ne mettessero, in piccola quantità, sotto la lingua, così da poter prevedere le sorti riservate dal futuro, soprattutto durante le notti di luna calante.
L’archeologia ha scoperto che in Grecia la selenite veniva impiegata con le stesse funzioni del vetro.

LA SELENITE IN CRISTALLOTERATIA

Oggi, in cristalloterapia, la Selenite viene utilizzata per riequilibrare il chakra della corona, rafforzare la fede e la spiritualità, la nostra consapevolezza, in modo particolare nei periodi di intenso cambiamento.

Non è inoltre inusuale trovare una lampada o torre di Selenite nei pressi dell’ingresso ad una abitazione: essa purificherà chi vi entra, tenendo a bada le energie negative che, per diversi motivi, possono accumularsi.
A livello fisico aiuta nei problemi alle ossa e ai muscoli, facilita l’espulsione dall’organismo di tossine e facilita il riequilibrio ormonale, anche durante le varie fasi di una gravidanza, nonostante ciò non possa ovviamente sostituire la consultazione di un esperto. 

V’è spesso il rischio che essa venga confusa con la pietra di luna, nonostante siano ben differenti una dall’altra. Innanzitutto è la composizione chimica a variare, poiché la selenite è un solfato di calcio biidrato (CaSO4+2H20) ed appartiene ai gessi cristallizzati, mentre la pietra di luna è un’adularia (formula KAlSi3O8). Anche in cristalloterapia le due pietre vengono utilizzate per scopi differenti: la pietra di luna è associata al secondo chakra e viene usata per potenziare le energie femminili in entrambi i sessi, agendo sui soggetti che dimostrano scarsa sensibilità e dolcezza, risultando arroganti.

Le informazioni qui contenute hanno esclusivamente scopo informativo e non sostituiscono in nessun modo i parere del medico.

© Riproduzione riservata

QUIA MAGAZINE CLUB   Pubblicato l'articolo: Bill Traylor: un outsider dell'arte americana  -  QUIA MAGAZINE sfoglia la rivista -  pubbicato il focus su L'amore di Dante per Beatrice nella lettura di un sonetto della Vita Nova - pubblicata la terza unità del Corso base di Scrittura Giornalistica - pubblicato l'articolo Oltre la tela: la Lowbrow Art -  pubblicato il podcast Shakespeare, il mistero della sua scrittura  -   pubblicata la terza parte dell'audiolibro "La contessa d'Amalfi" di Gabriele D'Annunzio